Vino Da Burde

Un vino di origine medioevale, dalla famosa cattività avignonese del Papa, in una versione molto tradizionale e classica con Granache Mourvedre e Syrah insieme a dare un vino semplice ma piacevole e degnamente speziato.

Un grande bianco con un pò di anni sulle spalle ma che lo rendono complesso e affascinante come mai prima d'ora. Un Sauvignon completato dai sentori di fichi del Semillon in una classica interpretazione del grande vino bianco delle Graves.

Un grande bianco con un pò di anni sulle spalle ma che lo rendono complesso e affascinante come mai prima d'ora. Un Sauvignon completato dai sentori di fichi del Semillon in una classica interpretazione del grande vino bianco delle Graves.

Secondo appuntamento con i vini francesi, stavolta più outsider ma sempre notevoli e degni di essere provati. Dalle Graves del Bordeaux al Rodano e ritorno per un grande Sauternes di fama mondiale, un'altra serata molto interessante con una platea curiosa e competente come al solito.

Su tutti i giornali e sulla bocca di tutti, sommelier e non: il punto di vista di Burde e di Casale del Giglio sui famosi trucioli nel vino

Il vino più raro e ricercato di Casale del giglio, una vendemmia tardiva ghiacciata di Viogner PEtit manseng, Fiano e Greco. In genere da torta alla frutta con crema, si è rivelato ottimo anche sul nostro erborinato tedesco 100 giorni.

Ma che bistecca si mangia da Burde? Si sa che è buona ma non è chianina! e allora cosa è?

Il campione dell'azienda, un vino pluripremiato e già celebrato come un classico dell'enologia italiana, un blend di syrah e petit verdot al naso già eccezionale ma che in bocca rivela tutta la sua esuberanza giovanile. Da aspettare con calma ma già ora è splendido su di una succulenta bistecca alla fiorentina.

Più unico che raro, un petit verdot protagonista degli assemblaggi bordolesi più celebrati, qui è da solo e regge la scena in maniera ottima con note verdi di frutta e di spezie molto particolari. Ottimo su parmigiano reggiano o pecorino romano ben salato

Bianco strutturato e affinato in legno con malolattica svolta. Note floreali fruttate e interessantissime note terziarie di speziatura dolce. Perfetto sul risotto ai funghi.

Un vino fresco e molto godibile, vinificato e maturato in acciao per preservare aromi secondari e con note minerali interessanti. Ottimo sul pecorino fresco.

Una serata "forestiera" con una grande realtà emergente del Lazio. Dall'Agro Pontino, un territorio bonificato dagli anni 30 che in barba allo scetticismo diffuso ha saputo dar vita a vini interessanti utilizzando vitigni internazionali, principalmente dal Rodano quindi Syrah e Viogner. Grandi rossi, il campione Mater Matuta e una rarità come il Petit Verdot in purezza e ottimi bianchi come lo Chardonnay in acciaio e l'Antinoo (blend con Viogner) formano l'ossatura della proposta di Casale del Giglio che ha comunque nell'ottimo Aphrodisyum da Viogner e Petit Manseng passiti il vino più raro e ricercato. Elsa Ricchi nostra gradita ospite ci guida alla scoperta di questo esperimento più che riuscito di viticoltura innovativa.

Chiudiamo in dolcezza con un grande classico in versione millesimata come lo spumante dolce Asti DOCG di Fontanafredda e una proposta nuova e interessante come il Moncucco 2004, moscato d'asti a 2 atm veramente azzeccato.

Da una delle famiglie più blasonate del Piemonte e dal loro vigneto in esclusiva Monprivato un Barolo immenso e incantevole con tutta la potenza e l'eleganza che il Nebbiolo può dare in Piemonte, un vino già bevilissimo ma che darà soddisfazioni anche tra qualche anno.

La grande tradizione del Brunello in botte grande e lunga macerazione sposa l'innovazione della macerazione prefermentativa a freddo: grandi profumi ed estrema eleganza in un vino eccezionale e tipicissimo.

Dalle tenute reali di Fontanafredda un Barolo di Serralunga d'Alba leggermente passato in barrique per ottenere un prodotto più pronto e che non necessita di lungo invecchiamente per essere goduto al meglio. Ottimo su arista e prosciutto al forno

Dai Marchesi Frescobaldi un Brunello di classe con passaggio in barrique che lo rende più morbido e vanigliato dei Brunelli tradizionali, una eccellente proposta a chi non ama del tutto il Brunello

Si cominicia con due vini "leggeri" come il Dolcetto d'Alba, vino da tutti i giorni con affinamento solo in acciaio e la base del Brunello, ovvero il Rosso di Montalcino n versione leggermente passata in botte di Banfi

Mortadella di prato, finocchiona, farinata gialla con cavolo nero e passato di verdure speziato

Veramente impressionante l'affluenza per la seconda sfida Barolo-Brunello! In totale eravate in 95 persone...quindi 760 bicchieri da riempire con 8 ottimi vini, dal Rosso di Montalcino di Banfi al Dolcetto di Conterno Fantino, dai Barolo di Fontanafredda e Monprivato di Mascarello, dai Brunello di Frescobaldi e Fattoria de'Barbi per finire con due grandi dolci, l'Asti 2005 di Fontanfredda e la novità Moncucco Moscato d'Asti. Grande attenzione e grande rispetto per i vini hanno fatto sì che la serata sia stata particolarmente riuscita, un sentito grazie a tutti e un arrivederci alle prossime serata, speriamo sempre così partecipate!